EuroU20, l'Italia è pronta: ''Boras per crescere''

17 Luglio 2019

Scotti: "Concentrato su me stesso, non sugli avversari". Vandi: "Due parole, divertirmi e migliorarmi". Battocletti: "La mia gara è apertissima". Iapichino: "Più determinata che mai"

di Nazareno Orlandi

Sorridenti, concentrati, pieni di carica e di motivazioni. Tra il Viskadalens Kursgard, la struttura che ospita gli azzurri insieme a Portogallo, Polonia e Bulgaria, e lo stadio Ryavallen sede delle gare, si respira il clima del grande evento. Alla vigilia delle sfide degli Europei U20, a Boras, in Svezia, ecco le voci di alcune delle punte italiane.

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A un anno dallo splendido trionfo dei Mondiali under 20 di Tampere, sinfonia della staffetta 4x400 capace di battere gli Stati Uniti, Edoardo Scotti chiude il cerchio iniziato due anni fa a Grosseto, anche lì con l’oro della staffetta: “Speriamo di fare di nuovo qualcosa di bello, vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà, per adesso non ho nessuna aspettativa - le parole di Scotti - siamo qui per divertirci e per competere, e cercherò di godermela pienamente. Ho controllato chi saranno miei rivali, ma non mi interessa: il mio avversario sono io, sono più concentrato su me stesso che sugli altri. Aspetto tutti davanti alla tv o al computer per tifarmi nelle batterie di venerdì”. Quarto al mondo nella prova individuale in Finlandia un anno fa (con il record italiano U20 di 45.84), il lodigiano che si allena a Fidenza con Giacomo Zilocchi sceglie il low profile. Pronto a sorprendere.

Per Elisabetta Vandi è già la vigilia. La primatista italiana (52.82) e finalista mondiale U20 dei 400 metri è attesa in batteria giovedì alle 13.20: “Siamo tutti molto carichi, spero di passare i due turni e di andare in finale, ma soprattutto di divertirmi tanto. La russa Polina Miller è la favorita (51.59 PB), per il resto siamo tutte vicine: domani vedremo com’è la pista, e c’è da considerare anche la temperatura visto che è abbastanza ‘freschino’. Io mi voglio migliorare, sono convinta, e speriamo che le condizioni mi aiutino. L’ultimo quattrocento risale ad aprile perché con il mio allenatore Faouzi Lahbi abbiamo deciso di concentrarci su 100 e 200 anche per supportare la mia società d’origine per i Cds. E poi c'erano le World Relays di Yokohama. Adesso si ritorna sugli amati 400, non vedo l’ora... mi diverto molto di più”. 

La regina europea del cross va all’assalto anche dei 5000 metri. Nadia Battocletti dovrà attendere fino a domenica per la finale diretta della sua specialità: “Parto dando il massimo di me stessa come ho fatto in ogni gara e spero che i sacrifici diano frutti - l’auspicio della trentina allenata dal papà ex azzurro Giuliano - Voglio vivere altre emozioni fortissime come a Grosseto: mi ricordo quegli ultimi 300 metri, quando vinsi il bronzo, e c’era un tifo impressionante, tanto che rivedendo i video dicevo ‘oh mio Dio, com’è possibile’. Qui c’è tanta qualità, con molte delle rivali ci siamo già scontrate diverse volte, tra queste proprio a Grosseto, ma anche a Tilburg nel cross. È tutto aperto. Nei 5000 mi trovo bene, pur non avendoli fatti spesso (primato personale di 16:15.30 in occasione del tricolore assoluto 2018, ndr). A giudicare dalla prima sgambata il campo di Boras mi piace, c’è un po’ di vento ma credo che non darà particolarmente fastidio”.  

Larissa Iapichino alla mezzanotte del 18 luglio (domani) compirà 17 anni, da festeggiare con i compagni di Nazionale, ma senza perdere d’occhio l’obiettivo della qualificazione di sabato mattina nel lungo, in vista dell’eventuale finale del giorno dopo. Conta la consapevolezza, ma anche saper resettare tutto dopo il 6,64 del record italiano U20 di Agropoli: “Qui è un’altra storia, siamo tutte allo stesso livello e vincerà chi la saprà gestire meglio - le parole della saltatrice allenata da Gianni Cecconi e Ilaria Ceccarelli - credo di essere in forma fisicamente ma bisogna arrivare al massimo anche a livello mentale, quindi sto cercando di recuperare tutte le energie nervose possibili per andare in qualificazione più determinata che mai. Sì, sono la più giovane iscritta del lungo, mi sento un po’ piccolina, ma alla fine l’età è soltanto un numero, conta quello che si dimostra in pedana”. 

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