Mondo: Fukuoka, the last Hurrah

06 Dicembre 2021

La più classica delle maratone giapponesi chiude i battenti con l'edizione n.75. In sommario anche le lunghe distanze a Yokohama e la partenza della stagione indoor statunitense.
di Marco Buccellato

Il titolo originale del famoso plot del 1958, con regìa del maestro John Ford e un altrettanto magistrale interpretazione di Spencer Tracy, ben si adatta all'edizione finale della 42 km di Fukuoka. Tre giubilei, la prima edizione nel 1947, una storia onorata dai successi di grandi interpreti della maratona, compresi campioni olimpici e del mondo e primatisti, il settantacinquesimo capitolo scritto ieri è anche l'ultimo. Doveva essere una run riservata per lo più ai migliori specialisti locali, con qualche affaccio africano di stanza in Giappone, e così è stato. Il successo prima del sipario è andato al keniano Michael Githae in 2:07:51 (personale), che ha diviso il podio con Kyohei Hosoya (2:08:16) e l'altro keniano James Gitahi Rungaru (2:08.25). Anche quest'anno, l'ultimo, un discreto livello di densità con i primi otto classificati sotto le due ore e dieci, i due africani e sei giaponesi.

La classica nipponica, la seconda in ordine di vecchiaia ma la più longeva, chiude con un primato di 2:05:15, stabilito nel 2009 dall'etiope Tsegay Kebede, che lo ottenne poco prima di compiere 23 anni. A onorare la corsa d'addio anche il più stakanovista dei maratoneti di alto livello del pianeta, Yuki Kawauchi, che ha chiuso dodicesimo in 2:11:33. L'ultimo successo locale risale all'anno scorso, con vincitore un altro 23enne, Yuya Yoshida, in 2:07:05. Githae, anche un anno fa al via, fu quarto in 2:08:17, anche allora record personale. Nella storia recente della Fukuoka Marathon, anche il record europeo del norvegese Sondre Nordstad Moen, 2:05:48 nel 2017, con il valore aggiunto di superare l'ugandese Kiprotich, olimpionico e iridato, staccato di un minuto e mezzo. Tra i grandissimi a vincere, i recordman Haile Gebrselassie e Belayneh Dinsamo, gli immortali della distanza Bill Rodges, Rob de Castella, Toshihiko Seko, e tanti altri di un elenco nobilissimo.

ANCORA IN PISTA. Giappone nuovamente outstanding nelle lunghe distanze in pista. Dopo l'Hachioji di Tokyo, è toccato alla due giorni dei Nittai University Time Trials di Yokohama. Successo del 25enne keniano Antipas Kibet Kandie, all'esordio sulla distanza, in 27:22.93, crono che conferma la recente crescita sui 5000, dove a inizio ottobre è sceso a 13:08.58. Con crono di valore anche gli altri due keniani Jonathan Ndiku (secondo in 27:23.06) e Vincent Yegon (quarto in 27:24.42), preceduto dal miglior giapponese della corposa tornata, Ren Tazawa, che in 27:23.44 ha fatto registrare la miglior prestazione giapponese del 2021. Donne con un-due-tre keniano e altrettanti record personali: Naomi Musoni (14:49.94), Agnes Mukari (14:53.73) Tabitha Njeri Kamau (14:54.25).

STRADE USA. Altro debutto, altra vittoria. Stavolta tocca alla statunitense Sarah Vaughn, che all'esordio in maratona ha vinto la corsa californiana di Sacramento in 2:26:53, quinto crono femminile USA del 2021, davanti a altre due atlete giunte al personale, Molly Grabill in 2:29:17 e la veterana Carrie Dimoff in 2:29:33. Nella sede di Hardeeville, in Carolina del Sud, si sono disputati i campionati statunitensi di mezza maratona: pronostico rispettato sia al maschile, con successo di Conner Mantz in 1:00:55 davanti al più collaudato Chelanga (1:00:59), sia al femminile con titolo alla 37enne Keira D'Amato-Carlstrom, protagonista anche nel crono in 1:07:55, e reduce dal prestigioso quarto posto nella Chicago Marathon.  

ASTA CON VISTA MARE. Sulla spiaggia di Phuket l'evento di salto con l'asta del circuito di "street athletics" The Golden Fly. Un divertimento soprattutto per il bronzo olimpico Holly Bradshaw, che ha interrotto la preparazione invernale per gareggiare al caldo, sabato scorso, e vincere la gara femminile con 4,51. Tra gli uomini, firma dello specialista statunitense Austin Miller con 5,70. Attività in stadia a Cali, con i Giochi Panamericani per la categoria Under 23. Tra i migliori risultati, i primati sudamericani di categoria per entrambi i team al successo nelle 4x100 (Brasile 39.21, Colombia 43.59), il 45.59 del messicano argento mondiale U20 Luis Aviles sui 400, il 20,08 del pesista argentino Sasia, il doppio successo nello sprint (11.32/22.93) della velocista dell'Ecuador Gabriela Suarez, il 14,39 della triplista cubana Leyanis Perez. Per il medagliere, Brasile dieci ori, uno in più di Cuba e un inatteso Ecuador, che ha fatto incetta di medaglie oltre ogni pronostico. Ultima perla della rassegna, il record sudamericano U20 nel martello femminile stabilito dalla venezuelana Vargas con 65,63.

INDOOR USA. Detto nella news di ieri della bella riunione di Boston, arriva il primo record della stagione indoor 2022 già a dicembre 2021. In questo caso, la miglior prestazione mondiale U20 dei 600 maschili firmata da Brandon Miller (ottocentista da meno-1:45 e vice-campione NCAA) a Fayetteville, in 1:15.49, 15esima prestazione all-time al coperto. Miller ha sottratto undici centesimi al miglior crono di sempre di un atleta sotto i vent'anni, nella fattispecie il talentuoso etiope Mohamed Aman, che vinse a Mosca il Russian Winter edizione 2013 in 1:15.60. Nel ricco weekend di gare, anche il corposo progresso dello sprinter Anthony Woods sui 60 metri a Youngstown (6.57) e l'esordio dell'astista Zach Bardford in Kansas (5,66). 

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