Tokyo, anzi Sapporo: sulla strada dei Giochi

26 Luglio 2021

Maratona e marcia a 1000 km dalla capitale giapponese, per dribblare il gran caldo (o provarci). Le stelle Kipchoge e Kosgei nei 42,195 km, tacco-e-punta con tanto Oriente e ambizioni azzurre

di Marco Sicari e Nazareno Orlandi

Una decisione presa sull’onda dell’emozione? Possibile, anzi, probabile. Il caldo di Doha, sede dei Mondiali 2019, le gare di corsa e marcia su strada avversate da condizioni climatiche prossime all’impossibile, la scelta di spostare il programma olimpico di queste prove da Tokyo alla più fresca Sapporo, capitale dell’isola di Hokkaido, mille chilometri più a nord della capitale giapponese, e già teatro – sinonimo di una certa garanzia in termini climatici – dei Giochi invernali del 1972. Poi, la pandemia, il rinvio, a sfumare, anzi, praticamente a spegnere, ogni accenno polemico. La beffa, a pochi giorni dal via delle gare, è che a Sapporo le temperature registrate in questi giorni siano elevatissime, ben oltre i 30 gradi, nemmeno si trattasse di uno scherzo ben orchestrato. Cose che capitano di questi tempi e su questo pianeta (per informazioni: chiedere a una ragazzina svedese con l’impermeabile giallo). In ogni caso, per chiudere il discorso, vale la pena ricordare che le medaglie di marcia e maratona dei Giochi di Tokyo 2020 non si assegneranno né nel 2020, né a Tokyo. I manuali di storia dei Giochi gronderanno di asterischi. 

20 KM MARCIA
Dire che la faccenda verrà risolta in Asia non vuol dire solo limitarsi al contesto geografico in cui si svolgerà la prova. Il baricentro di questa specialità sembra sempre più radicato in estremo oriente, come testimoniato dai fatti recenti. A Doha, ai Mondiali di due anni fa, trionfò il giapponese Toshikazu Yamanishi, con i cinesi grandi sconfitti; ma i segnali di riscossa sono suonati forte in primavera, quando il 27enne Wang Kaihua ha fatto tremare il record del mondo, mancato di appena 18 secondi. In ogni caso, le liste mondiali della specialità vedono cinesi e giapponesi occupare tutte e sei le prime posizioni, con i risultati-monstre delle gare di Huangshan (Cina) e Kobe (Giappone, dove Yamanishi ha chiuso in 1h17:20). Da seguire anche il russo Mizinov, argento a Doha, e capace di 1h18:45 nel 2021. Tre azzurri al via, con legittime aspirazioni di piazzamento, in linea con la grande tradizione italiana nella specialità: Francesco Fortunato, Massimo Stano e Federico Tontodonati. Il copione non muta in campo femminile, anche se in questo caso più che a un match Cina-Giappone sembra di dover assistere all’ennesima parata cinese (a Doha fu tripletta, e anche le liste mondiali 2021 sono praticamente un monocolore). La pluridecorata Liu Hong, regina della marcia mondiale (oro a Rio 2016, e tre volte campionessa del mondo) a 34 anni, e alla quarta olimpiade, cerca con ogni probabilità un bis che la renderebbe leggenda, anche se la rivalità interna potrebbe riservare delle sorprese: scalpita la neo primatista del mondo Yang Jiayu (1h23:49 in marzo). Si rivede la Russia, in quella che fu per anni una sorta di proprietà esclusiva: sarà al via la 21enne Elvira Khasanova, 1h27:13 quest’anno, più o meno quanto fatto da Antonella Palmisano nel successo in Coppa Europa a Podebrady (1h27:42), a rappresentare, anche in questo caso, storia e tradizione tricolore. Con la pugliese che vuole farsi un regalo nel giorno del suo 30esimo compleanno (il 6 agosto), sarà al via anche Eleonora Giorgi, orfana di quelli che erano diventati i suoi 50 km (distanza sulla quale ha colto un magnifico bronzo a Doha), costretta al ritorno sulla distanza breve, l’unica in programma per le donne ai Giochi. A completare il terzetto azzurro, la veterana Valentina Trapletti. E non è un mistero che in questa gara, malgrado le premesse, la squadra italiana si giochi carte tra le più pregiate.

Uomini
Record mondiale Yusuke Suzuki (JPN) 1h16:36 Nomi, 15 marzo 2015
Record olimpico Chen Ding (CHN) 1h18:46 Londra, 4 agosto 2012
Leader mondiale 2021 Wang Kaihua (CHN) 1h16:54 Huangshan, 20 marzo 2021
Campione olimpico  Wang Zhen (CHN)    
Campione mondiale Toshikazu Yamanishi (JPN)    

    ORARIO TOKYO ORARIO ITALIA  
Finale Giovedì 5 agosto 16.30 9.30  
Azzurri in gara Francesco Fortunato, Massimo Stano, Federico Tontodonati

Donne
Record mondiale Yang Jiayu (CHN) 1h23:49 Huangshan, 20 marzo 2021
Record olimpico Yelena Lashmanova (RUS) 1h25:02 Londra, 11 agosto 2012
Leader mondiale 2021 Yang Jiayu (CHN) 1h23:49 Huangshan, 20 marzo 2021
Campione olimpico  Liu Hong (CHN)     
Campione mondiale Liu Hong (CHN)     

    ORARIO TOKYO ORARIO ITALIA  
Finale Venerdì 6 agosto 16.30 9.30  
Azzurri in gara Eleonora Giorgi, Antonella Palmisano, Valentina Trapletti



50 KM MARCIA
Quando le prime tre prestazioni mondiali dell’anno (e cinque delle prime sette…) sono realizzate da atleti del Paese organizzatore dei Giochi, difficile pensare ad esiti imprevisti in occasione della prova olimpica. La 50 km sembra destinata a parlare giapponese, vista la mole di risultati – indizi, se fosse un’indagine di polizia – che convergono nella stessa direzione. Non ci sarà il campione del mondo di Doha 2019, Yusuke Suzuki (annunciati invece gli altri due medagliati, il portoghese Joao Vieira e il canadese Evan Dunfee), ma non sembra che i suoi connazionali abbiano intenzione di farlo rimpiangere. Satoshi Maruo guida la lista mondiale 2021 con 3h38:42, realizzato nella gara casalinga di Wajima ad aprile scorso. Lo slovacco Matej Toth, campione olimpico a Rio, proverà a dare battaglia, così come gli azzurri Andrea Agrusti, Teodorico Caporaso, e Marco De Luca (alla quarta Olimpiade), anche se, con ogni probabilità, con obiettivi diversi. Il meteo sarà la grande incognita della gara di Sapporo, che proprio per questo motivo prenderà il via addirittura alle 5:30 del mattino di venerdì 6 agosto (le 22:30 italiane del giovedì). 

Uomini
Record mondiale Yohann Diniz (FRA) 3h32:33 Zurigo, 15 agosto 2014
Record olimpico Jared Tallent (AUS) 3h36:53 Londra, 11 agosto 2012
Leader mondiale 2021 Satoshi Maruo (JPN) 3h38:42 Wajima, 11 aprile 2021
Campione olimpico  Matej Toth (SVK)    
Campione mondiale Yusuke Suzuki (JPN)    

    ORARIO TOKYO ORARIO ITALIA  
Finale Venerdì 6 agosto 5.30 22.30 (giovedì)  
Azzurri in gara Andrea Agrusti, Teodorico Caporaso, Marco De Luca



MARATONA
Dovesse valere la legge del più forte, gli ori andrebbero di diritto a Eliud Kipchoge e Brigid Kosgei, re e regina di maratona, keniani primatisti del mondo e simboli della specialità. La pandemia ha però scompaginato ogni parametro e qualsiasi certezza, spazzando via buona parte delle maratone più gustose e ambite, e riducendo le possibilità di confronto tra i più forti. Tra quelle rimaste, o organizzate ad hoc per la caccia al minimo olimpico, Kipchoge ha vinto la 42,195 km di Enschede, in Olanda, nel mese di aprile (2h04:30), ritrovando così il successo dopo la batosta di Londra 2020. A Sapporo, il keniano (primatista con 2h01:39 a Berlino nel 2018, immortale per aver infranto il muro delle due ore nell’esperimento di Vienna) si presenta da campione in carica e soltanto a due maratoneti è riuscita la doppietta consecutiva: Abebe Bikila nel ’60 e ’64, Waldemar Cierpinski ’76-’80. Il team keniano - quanta abbondanza! - si affida ad altri due fra i migliori dodici specialisti di sempre: Lawrence Cherono (2h03:04) e Amos Kipruto (2h03:30). Nel tradizionale derby fra gazzelle, l’Etiopia risponde con il campione del mondo in carica (Lelisa Desisa), l’ultimo vincitore della London Marathon (Shura Kitata) e l’uomo da 2h03:36 Sisay Lemma. Al via del percorso (un giro “lungo” da 22 km, un giro più breve da 10 km da ripetere due volte) c’è un altro campione olimpico come l’ugandese Stephen Kiprotich, sul trono a Londra nel 2012. Per il resto, per gli eventuali colpi di mano, bisogna guardare agli Stati Uniti (Galen Rupp bronzo a Rio), in Europa (il belga Bashir Abdi, il turco primatista continentale Kaan Kigen Ozbilen) e - perché no - proprio in Giappone (Suguru Osako). I nostri Eyob Faniel (primatista italiano 2h07:19), Yassine Rachik e Yassine El Fathaoui puntano ad accorciare le distanze con il resto del mondo. Al femminile (Italia al via con Giovanna Epis), tutti gli occhi puntano su Brigid Kosgei: la keniana ha strappato il record a Paula Radcliffe dopo sedici anni, nell’ottobre 2019, a Chicago (2h14:04). In Giappone rientra in maratona dopo il sigillo di Londra dello scorso ottobre, mentre quest’anno si è vista soltanto nella mezza (a Istanbul, con un normale, per lei, 1h06:01). La concorrenza è soprattutto casalinga, è di ferro, e porta il nome della campionessa del mondo di Doha (quindi capace di gestire condizioni climatiche estreme) Ruth Chepngetich, che proprio a Istanbul ha schiaffeggiato il mondiale della mezza con 1h04:02. E che dire di Peres Jepchirchir, che della mezza è (due volte) campionessa del mondo. Parliamo di tre delle prime cinque di sempre. Non soltanto nella stessa gara, ma nella stessa squadra. Tanta roba. Etiopia con le validissime Roza Dereje, Birhane Dibaba e Tigist Girma. Tra gli altri nomi “caldi” il bronzo dei Mondiali di Doha Helalia Johannes (Namibia) e l’israeliana Lonah Salpeter.

Uomini
Record mondiale Eliud Kipchoge (KEN) 2h01:39 Berlino, 16 settembre 2018
Record olimpico Samuel Wanjiru (KEN) 2h06:32 Pechino, 24 agosto 2008
Leader mondiale 2021 Titus Ekiru (KEN) 2h02:57 Milano, 16 maggio 2021
Campione olimpico  Eliud Kipchoge (KEN)    
Campione mondiale Lelisa Desisa (ETH)    

    ORARIO TOKYO ORARIO ITALIA  
Finale Domenica 8 agosto 7.00 0.00  
Azzurri in gara Yassine El Fathaoui, Eyob Faniel, Yassine Rachik

Donne
Record mondiale Brigid Kosgei (KEN) 2h14:04 Chicago, 13 ottobre 2019
Record olimpico Tiki Gelana (ETH) 2h23:07 Londra, 5 agosto 2012
Leader mondiale 2021 Hiwot Gebrekidan (ETH) 2h19:35 Milano, 16 maggio 2021
Campione olimpico  Jemima Sumgong (KEN)    
Campione mondiale Ruth Chepngetich (KEN)    

    ORARIO TOKYO ORARIO ITALIA  
Finale Sabato 7 agosto 7.00 0.00  
Azzurri in gara Giovanna Epis

 

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