Lazzari: ''L'Umbria dell'asta in rosa cresce''

05 Dicembre 2020

La saltatrice già azzurra. ''Quando ho iniziato io non c'erano altre astiste, ora ho Francesca Zafrani ed Elena Befani che spingono dietro. Che sfide in allenamento''

Continua la nostra rubrica dedicata ai protagonisti dell’Atletica umbra, e dopo il martellista Gregorio Giorgis, è il turno di Alessandra Lazzari (ARCS CUS Perugia), primatista regionale di salto con l’asta.

- Ciao Alessandra, come procede la preparazione invernale?
Procede abbastanza bene. Riesco ad allenarmi con costanza e soprattutto riesco ad adattare bene il programma agli impianti che abbiamo a disposizione, vista l’emergenza COVID. Rispetto l’anno passato, infatti, non abbiamo potuto usare la struttura coperta che ci ha permesso di saltare al chiuso. Oltre a questo avevamo in mente di spostarci, per qualche giorno, a Padova, per allenarci insieme ad altri atleti e tecnici ma purtroppo dovremo aspettare fino a quando la situazione non sarà di nuovo sotto controllo.

- Su quali aspetti vi state concentrando con il tuo allenatore Giacomo Befani?

Insieme a Giacomo stiamo cercando di lavorare su alcuni punti deboli riscontrati nell’anno passato. Puntiamo a migliorare la parte acrobatica e di forza per il busto e le braccia mentre abbiamo aumentato il lavoro di forza elastica per le gambe. Il tutto, ovviamente, a corredo dell’incessante ricerca di miglioramento nella tecnica del salto.

- Il vostro è un grande gruppo di allenamento, con altri saltatori di livello Eugeniu Ceban, Francesca Zafrani, Elena Befani. Parlaci del rapporto che c’è tra di voi e se il gruppo rappresenta uno stimolo per te.
Le mie compagne di allenamento sono tremende! Non posso distrarmi un attimo che mi “rubano” i record regionali! A parte l’ironia, sono davvero un forte stimolo per me. Quando ho iniziato ad allenarmi per il salto con l’asta non avevo alcun riferimento (femminile) umbro. Ero da sola e la motivazione si basava solo sul miglioramento personale. Mancava decisamente la competizione, quella sana competizione che ti stimola a non accontentarti e a volere di più.. come superare una tua compagna di allenamento che ha un personale migliore del tuo. Ora la situazione è completamente diversa: non ho ancora una figura di riferimento da inseguire ma ne ho ben due da cui voglio scappare (il più in alto possibile)! Inoltre poter essere per loro un obiettivo da raggiungere mi stimola ad alzare l’asticella più in alto, con la diretta conseguenza di aumentare la sana competizione che c’è tra noi.

- Uno dei momenti più belli della stagione outdoor è stato il tuo regalo a Francesca Zafrani dopo che aveva varcato per la prima volta i 4m. È stato qualcosa di premeditato o prettamente figlia del momento?
Diciamo che rientra nel pacchetto della sana competizione. Per stimolarci ci piace sfidarci e scommettere. Durante gli allenamenti in premio ci sono gelati, pizze o aperitivi. Quel giorno c’era il top della società in ballo.. e Francesca ha vinto la scommessa.

- Qual’è stata la gara preferita della stagione appena conclusa?
Ahimè non ce n’è una che mi entusiasma così tanto.

Le misure fatte quest’anno non mi hanno soddisfatta e purtroppo anche i campionati Italiani Assoluti non sono andati come mi aspettavo.

- Quanto ha impattato la pausa dovuta al COVID sulla tua preparazione?
In realtà il primo lockdown di marzo-aprile è capitato in un momento particolare. Ero in dirittura di arrivo per la tesi e avevo già messo in conto una sospensione dell’attività sportiva. I primi due mesi, come molti, mi sono organizzata con allenamenti a casa, mentre da maggio fino al giorno della Laurea ho sospeso completamente gli allenamenti. Quindi la preparazione per la stagione estiva di quest’anno, iniziata a luglio, è durata solamente 4 settimane!

- Hai pensato anche te di mettere una pedana in giardino come Lavillenie e Duplantis?!
Magari! Ma purtroppo non ho spazio! 

- Credi che queste super performance sulle pedane dell’asta possano portare ad una maggiore diffusione della disciplina?
Sicuramente. Immagino come in molti si siano incuriositi dopo aver visto Armand Duplantis volare. Inoltre in questi ultimi anni, anche l’uso dei social media, ha contribuito molto alla diffusione non solo della mia disciplina ma dell’atletica in generale.

- Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
L’obiettivo principale è uno solo: migliorarmi. E viste le precarie condizioni della stagione indoor e le incertezze su quella outdoor, credo sia giusto concentrarsi su di se senza fissarsi sulle competizioni importanti: ogni gara sarà un’occasione per migliorare il personale.

- Sei una delle poche atlete umbre in attività ad aver vestito la maglia azzurra. Quali sono le sensazioni nell’indossarla per la prima volta?
È passato tanto tempo! Mi ricordo l’emozione di quando è arrivato il materiale della nazionale a casa: un borsone pieno di maglie, completi gara e altro. Il giorno della gara ero talmente agitata che non ho mangiato niente. Per fortuna che alla fine è andato tutto bene e sono riuscita a fare il personale.

- Di recente ti sei anche laureata. Complimenti! Come si conciliano studio e sport di alto livello?
Grazie mille! È stato un percorso molto lungo, e non poteva essere altrimenti se volevo portare avanti entrambi. Ho dovuto dilazionare il tempo da dedicare allo studio per riuscire a coinciliare gli allenamenti. Ma ne è valsa la pena!

- Nel salutarti e ringraziarti per la tua disponibilità ti chiediamo di lasciare un messaggio a chiunque si voglia avvicinare all’atletica.
Riprendendo dei concetti che mi ha insegnato mio padre: “L’atletica è tosta, è per chi non ha paura di ammettere i propri sbagli, perché si sa che se la gara va male non è certo colpa del tuo avversario. Ti pone davanti alla crudeltà delle leggi fisiche e mette in chiaro la tua figura infinitesima in confronto ad esse. Ma dall’altra parte della medaglia.. se vinci o batti un record, ti regala la gloria e ti fa sentire immenso”.

di Francesco Giovannini 


Alessandra Lazzari in gara al Santa Giuliana di Perugia


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